Il rapporto, realizzato da Fondazione Symbola e Unioncamere, evidenzia la crescita di videogiochi e fumetti e il calo del settore live e quello della valorizzazione del patrimonio storico-artistico.
E’ stato presentato il 15 settembre il XII rapporto ‘Io sono cultura‘, realizzato da Fondazione Symbola e Unioncamere.
‘Io sono cultura’ analizza annualmente il Sistema Produttivo Culturale e Creativo, ovvero tutte quelle attività economiche che producono beni e servizi culturali, ma anche tutte quelle attività ‘creative-driven’, che non producono beni o servizi strettamente culturali ma che utilizzano la cultura come input per accrescere il valore simbolico dei prodotti, quindi la loro competitività.
Secondo il rapporto, a due anni e mezzo dallo scoppio della pandemia e in piena fase di ricostruzione e ripartenza, le industrie culturali e creative sono tra i settori più strategici per facilitare la ripresa in quanto sono un motore di innovazione per l’intera economia e agiscono come un attivatore della crescita di altri settori, dal turismo alla manifattura.
Il Sistema Produttivo Culturale e Creativo, infatti, dopo la crisi degli anni passati torna ad avere un segno positivo, registrando un incremento del valore aggiunto tra il 2020 ed il 2021 del 4,2%, anche se non ci si è ancora allineati ai livelli pre-pandemici, in particolare per quanto riguarda i settori afferenti alla sfera live, che ha fatto registrare una contrazione del -21,9% e quelli dediti alla valorizzazione del patrimonio storico e artistico (-11,8%). Significativi anche i cali registrati dall’audiovisivo, dalla musica e dall’editoria.
Una sostanziale crescita ha interessato, invece, il settore dei videogiochi e software (+7,6%), come risposta alla necessità di dotarsi di tecnologie informatiche per ovviare alle restrizioni. Altro settore in forte espansione è quello del fumetto, protagonista assoluto del mercato del libro italiano con una crescita del 256% rispetto al 2019. Nel settore del cinema si osservano due fenomeni differenti per la produzione e la distribuzione: la prima è in crescita, la seconda, a causa proprio della sovrabbondanza di titoli, fa si che ci sia difficoltà a imporre nuove pellicole all’attenzione degli spettatori.
Complessivamente le attività culturali e creative sviluppate da soggetti pubblici, privati e del terzo settore, attivano valore anche in altri settori dell’economia, in primis turismo, trasporti e manifattura, facendo arrivare complessivamente l’impatto della cultura e della creatività a 252 miliardi di euro, pari al 15,8% dell’intera economia.
Dal punto di vista della distribuzione geografica, la grande area metropolitana di Milano è al primo posto nelle graduatorie provinciali per incidenza di ricchezza e occupazione prodotte, mentre Roma e Torino si situano rispettivamente in seconda e terza posizione.
Il comparto turistico internazionale ha registrato nel 2021 un incremento del 4% rispetto al 2020. Secondo gli ultimi dati Istat, nei primi nove mesi del 2022 in Italia si è registrato un aumento dei flussi turistici del 22,3%. Tendenza significativa è il graduale spostamento verso il turismo di prossimità e le aree interne, oltre alla crescita del turismo giovane, particolarmente sensibile al tema della sostenibilità.
fonte: UNESCO Italia