Secondo quanto emerge dallo studio, risulta rilevante il gender gap nel mondo del cinema e dell’audiovisivo nel nostro Paese.
E’ stato presentato lo scorso 22 novembre a Roma, nella sala Spadolini del Ministero della Cultura, il primo rapporto annuale sulla parità di genere, dal titolo “La questione di genere tra immaginario e realtà”, curato dall’Osservatorio interno al MiC.
Secondo quanto emerge dallo studio, risulta rilevante il gender gap nel mondo del cinema e dell’audiovisivo nel nostro Paese. È di uno a dieci, infatti, il rapporto tra le donne e gli uomini nella regia dei lungometraggi, sono circa il 25% le donne nella sceneggiatura, nel montaggio e nella produzione e sono tra il 10 e il 16% le donne che sul set si occupano di fotografia, musica ed effetti speciali. Le donne sono in maggioranza soltanto nel trucco (73%), nella scenografia (58%) e nei costumi (82%).
L’Osservatorio, istituito il 24 novembre 2021, a un anno dall’avvio delle sue attività e in occasione della giornata internazionale contro la violenza sulle donne, ha prodotto una prima relazione sul gender gap nei diversi ambiti culturali e un focus sul cinema e l’audiovisivo attraverso il lavoro congiunto della Direzione generale cinema con l’Istat.
“Dalla Relazione – ha sottolineato la coordinatrice dell’Osservatorio Celeste Costantino – viene fuori una condizione di squilibrio generalizzata nei vari ambiti con alcuni dati incontrovertibili: disparità di potere tra uomini e donne, sottorappresentazione femminile nei prodotti culturali e squilibrio nelle retribuzioni tra uomo e donna“.
Inoltre, risalta una forte sottorappresentazione delle donne in tutte le tipologie di programmi televisivi: la presenza femminile raggiunge il 40% solo nei programmi di intrattenimento e fiction di produzione Rai mentre, per esempio, si ferma ad appena il 15,8% nei programmi sportivi. Significativa anche l’assegnazione dei ruoli nei film e nelle fiction: sono 4 su 10 i ruoli cosiddetti centrali o rilevanti attribuiti alle donne, ma la differenza diventa maggiore per i ruoli di personaggi over 65 quando alle donne viene assegnata solo il 25% delle parti in scena: un dato che merita attenzione e approfondimento.
Quanto alla retribuzione le donne sono pagate mediamente meno dei loro colleghi: una regista guadagna circa un terzo in meno di un collega uomo, una sceneggiatrice circa un quarto in meno. Da sottolineare che lo squilibrio nell’ultimo triennio è cresciuto invece che diminuire.
“La relazione dell’Osservatorio – ha concluso Celeste Costantino – rappresenta uno strumento nuovo a supporto di quanto il Ministero della Cultura sta già facendo, da anni, attraverso le proprie attività per sostenere e promuovere il giusto riconoscimento del ruolo delle donne nel mondo della cultura“.
Per il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, “Il rapporto è uno strumento interessante e offre uno spunto innovativo di analisi sul fenomeno del gender gap nella cultura. Bisogna lavorare per mantenere sempre alta l’attenzione su questi temi“.
Alla presentazione sono intervenute anche la sottosegretaria alla Cultura Lucia Borgonzoni, alcune componenti dell’Osservatorio quali Cristina Comencini, Maria Pia Calzone e Cristiana Capotondi, il direttore della Direzione generale Cinema e audiovisivo del MiC Nicola Borrelli e la dott.ssa Clelia Romano dell’Istat.
“La storia è piena di esempi di donne che hanno reso grande il nostro Paese con il loro imprescindibile contributo nelle arti, nei mestieri, nelle scienze, nella tutela del patrimonio e nella letteratura. E questo solo per fare alcuni esempi. Il problema – ha evidenziato il sottosegretario Borgonzoni – sta nel racconto che se ne fa, poco attento a dare alle donne lo spazio e l’attenzione che meritano. Dobbiamo rivoluzionare il tipo di narrazione per riportarla al reale. Ed è da questa prospettiva che dobbiamo educare le nuove generazioni. Affinché le donne di domani possano esprimere il loro talento in qualsiasi professione. Grandi esempi dal passato, così come dall’oggi. Al Ministero della Cultura – ha aggiunto – da anni stiamo lavorando per dare risalto alle professioniste della cultura e ai grandi cambiamenti che hanno saputo mettere in atto. È questa la direzione da seguire“.
Il rapporto completo dell’Osservatorio è disponibile al seguente link.
fonte: Ministero della Cultura